Essere Circolare

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La metodologia

La rivoluzione evocata dall’economia circolare non è possibile senza una rivoluzione culturale.
L’economia circolare ha sicuramente bisogno di continue innovazioni di prodotto e di processo, ma richiede in prima battuta conoscenza, consapevolezza e condivisione.

Le strategie di circolarità

A partire dall’analisi di esperienze in corso e di quanto la letteratura ci dice in merito all’economia circolare si può parlare di 5 strategie principali di circolarità a cui si collegano modelli di business circolari diversi:

Filiera Circolare: si fonda sull’utilizzo di materie prime rinnovabili, riciclabili o biodegradabili in cicli che comprendono, produzione, utilizzo e manutenzione (fornitori circolari, energie rinnovabili).

Preservare: legata principalmente alla fase di produzione, mira al risparmio delle risorse (materie prime, acqua, energia) e alla riduzione dell’inquinamento in un’ottica di efficientamento dei processi per limitare la produzione di rifiuti.

Recuperare: evitare che le risorse vengano scartate durante il ciclo di vita di un prodotto. L’obiettivo è sostituire lo smaltimento e la discarica con il riutilizzo e il riciclaggio di ciò che prima era scarto (riciclo, upcycling, design per il disassemblaggio).

Estendere: riguarda le fasi di utilizzo e manutenzione dei prodotti in ottica di estensione dell’utilizzo delle risorse, di modularità, riparabilità e riusabilità attraverso principi di eco-design (riuso, reselling, riparazione, piattaforme di condivisione).

Prodotto come servizio: si concentra sulla funzionalità e sull’uso piuttosto che sulla proprietà del prodotto. Il cliente è un utente di un servizio più che un consumatore di un prodotto (affitto, noleggio, leasing, servitization).

Il framework di Essere Circolare nasce, per aiutare artigiani, designer indipendenti, micro, piccole e medie imprese a comunicare in modo credibile le loro credenziali di circolarità e per aiutare i consumatori ad accedere agli sforzi messi in campo dalle aziende e ad avere fiducia in loro per compiere azioni di consumo consapevoli.

Il nostro framework

Il framework di Essere Circolare, sviluppato partendo da indicazioni normative (Green Deal, Sustainable Development Goals SDG, Circular Economy Action Plan, Corporate Sustainability Reporting Directive – CSRD), certificazioni (Cradle to Cradle®, UNI/TS 11820:2022, BS 8001), buone pratiche (UNI/TR 11821:2023) vuole abilitare e favorire la diffusione di informazioni solide, buone pratiche, verificabili e trasparenti sulla circolarità dei brand e dei loro prodotti.

Il framework che utilizza Essere Circolare non è fisso, ma dinamico e in evoluzione allo stesso modo con cui si muove la ricerca e l’innovazione in tema di economia circolare. Molte definizioni e standard di circolarità sono ancora in fase di definizione. È necessario che siano condivise per essere riconosciute e utilizzate. Per questo motivo, continueremo ad aggiornare e sviluppare ulteriormente i nostri standard e il nostro quadro di riferimento.

In Essere Circolare, oltre alle Buone Pratiche, saranno rese verificabili e trasparenti anche le varie certificazioni, aziendali e/o di prodotto, rilasciate da enti terzi.

Le aree maggiormente analizzate e ricorrenti nelle norme e nelle certificazioni riguardano le aree legate a:

  • Risorse materiali
  • Risorse idriche e di suolo
  • Risorse energetiche
  • Rifiuti
  • Emissioni
  • Processo produttivo o di servizio
  • Catena di fornitura
  • Logistica
  • Risorse Umane | Gestione dei lavori
  • Policy di gestione


In ognuna di queste aree, le aziende,
a partire dalle più piccole, possono avere o implementare buone pratiche caratterizzanti che possono essere tracciate e valorizzate in modo efficace e trasparente.

Buone Pratiche

Il packaging è realizzato con materiale di scarto riciclato.

Il packaging può essere utilizzato per acquistare lo stesso prodotto o altri prodotti oppure  viene restituito all’azienda per essere riutilizzato.

 

Il packaging è realizzato con materiali riciclabili.

Il packaging è realizzato con un materiale capace di trasformarsi con un processo chimico di decomposizione biologica in compost.

 

L’azienda utilizza materiali e/o prodotti destinati allo scarto per realizzare prodotti e/o materiali che aumentano il valore della materia prima e ne cambiano la funzione.

Il processo di recupero della materia che diventa da materia prima a materia prima seconda.

Il modello di business che si concentra non sul possesso di un prodotto, ma sulla sua funzionalità. L’azienda resta proprietaria del bene che viene utilizzato dal consumatore.

Una volta dismesso, un prodotto e/o un materiale viene riutilizzato da un altro utente.

Il riparare un prodotto non più funzionante in modo che svolga di nuovo la sua funzione.

I prodotti usati vengono utilizzati come se fossero nuovi con sostituzioni di parti o sottoposti a processi di ammodernamento.

 

Tutte le fasi di produzione avvengono in Toscana, nel distretto tessile di Prato, nel raggio di 20 km dalla sede aziendale della FiBart Home.

Verifica

Le piattaforme digitali e non che abilitano più utenti ad usare le stesse risorse. Questo consente l’aumento dell’uso dei prodotti senza la necessità di doverne produrre nuovi ma estendendo l’usabilità di quelli già fabbricati.

L’azienda produce con impianto autonomo o acquista energia certificata proveniente da fonti rinnovabili.

La materia prima realizzata a seguito di un processo di riciclo.

Il prodotto realizzato con un materiale che ha la capacità di essere degradato in modo naturale (grazie all’azione enzimatica di microorganismi) in sostanze più semplici, quali anidride carbonica, acqua e metano, senza che durante il processo siano rilasciate sostanze inquinanti.

 

Il prodotto viene progettato per essere facilmente disassemblato, facilitando il riciclo e/o recupero delle sue parti.

Il prodotto viene progettato in modo che singole componenti possano essere rimosse, riparate, sostituite.

 

La filiera produttiva è caratterizzata da un numero limitato di passaggi produttivi e di intermediazioni commerciali.

L’azienda utilizza input (materia, energia) pienamente rinnovabili, biodegradabili, riciclati e riciclabili.

L’azienda traccia il percorso e i passaggi che portano dalle materie prime al prodotto finito.

L’orditura, la tessitura e la finitura sono realizzate da artigiani e imprese del territorio.

Verifica

 

La produzione avviene sulla base degli ordini e delle esigenze specifiche di ogni cliente. Non c’è stoccaggio in magazzino e sono evitati i dead stock.

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